9-11 maggio
Sono molto agitata nello scrivere questo post. Lo sono perché lo sto facendo a più di un mese di distanza e quindi so perfettamente a cosa condurrà questa tappa, quali altri eventi scatenerà.
Farò di tutto però per restare imparziale al futuro e provare a raccontare i fatti così come lo sono stati in quei giorni, senza anticipazioni.
Partiamo dal dire che Thottada è un posticino sperduto in Kerala, ma veramente sperduto. Dopo 5 giorni nelle Hill Station, dove la temperatura notturna era ben al di sotto del mio limite di sopportazione (che si aggira intorno ai 20°C), decido che è il momento di spostarmi di nuovo al mare, in Kerala.
La guida suggeriva un bel posto chiamato Thalassery. Convinta di andare lì, prendo in mano la cartina e il googletelefono per cercare dove dormire e scopro con orrore che non ci sono spiagge interessanti a Thalassery! Scartata. Subito.
Mi muovo su Google maps e finisco poco più a nord: Ezhara Beach. Ok fantastico. Scrivo un email a quella che pare essere l'unica guesthouse. Mi rispondono con gentilezza che è bassa stagione, sono chiusi e così la maggior parte delle strutture, ma che nella spiaggia accanto (Thottada) c'è una home stay (significa che vivi a casa con delle persone e nel prezzo ci sono inclusi i pasti) e che mi avrebbero fatto un buon prezzo.
Ormai ho capito che l'India mi suggerisce sempre i prossimi passi, così accetto e scrivo al signor Sreeranji. Mi risponde velocemente e con gentilezza, il prezzo è ragionevole e lui ha subito 'urgenza' di farmi sapere che c'è un ragazzo italiano in guesthouse.
Sono curiosa: dopo Roberto e Nicolò in Gujarat a febbraio, sono mesi che non trovo un italiano. Staremo a vedere perché solitamente gli italiani, non si offenda nessuno, sono casinisti e poco in linea con il mio modo di viaggiare, ma non voglio avere pregiudizi.
Parto quindi alla volta di Thottada. Il viaggio da Madikeri è assurdo: 7 ore per fare un centinaio di km. Indian standard.
Per fortuna mi salva il Signor Sreeranji che mi preleva in una cittadina e mi accompagna in macchina fin quasi alla proprietà. Dico 'fin quasi' perché la casa è tra la spiaggia e le backwaters, a cui si accede solo camminando per un sentierino nella giungla.
Il posto è una favola. Ho una bella camera al piano terra. La spiaggia è molto bella e selvaggia, ma le onde sono davvero grosse. Ho paura ad entrarci da sola.
Rimango in spiaggia quindi ad ammirarle e a guardare con curiosità la prima partita di calcio indiana, stupendomi del fatto che non stiano giocando a criket!
Quanto mi rode però non entrare in acqua... E mentre ci penso si avvicina un ragazzo, alto, bello, con un sorriso serio e profondo.
Capisco che è l'altro ospite. Si presenta e scoppio a ridere dentro di me: parla con uno spiccato accento tedesco! È altoatesino, siamo della stessa regione!
Mi invita subito a fare il bagno. Penso sia meraviglioso avere qualcuno che eventualmente potrebbe salvarmi, due secondi dopo però mi dice che in acqua senza occhiali non ci vede...
scoppio di nuovo a ridere dentro di me! Me la dovrò cavare da sola, ma sapere di avere qualcuno al mio fianco di rende coraggiosa. Il mare è molto bello e torniamo che è già buio.
Essendo gli unici due ospiti della struttura decidiamo di cenare assieme, chiacchiando a non finire fino a tarda notte. Mi piace questo ragazzo, è acculturato, educato e gentile. Forse troppo calmo per i miei standard, io sono un po' più burrascosa e turbolenta.
Gabriel però, si chiama così, il giorno dopo deve ripartire. Abbiamo il tempo di fare il bagno di mattina presto e poi mi sento di accompagnarlo in stazione.
Lì ci salutiamo con una foto, scambiandoci le email e la promessa che, perché no, potremmo rivederci. Oramai ho imparato che le belle connessioni l'India ti aiuta a tenerle.
I miei giorni seguenti scorrono tranquilli, tra spiaggia, passeggiate, temporali, noci di cocco da dipingere e un quintale di cibo che Suma cerca di farmi ingurgitare asserendo che sono troppo magra.
Riparto da Thottada rigenerata e con un meraviglioso senso di pace. Vado a sud a rincontrare il mio amico Andrei!
GALLERY
Sono molto agitata nello scrivere questo post. Lo sono perché lo sto facendo a più di un mese di distanza e quindi so perfettamente a cosa condurrà questa tappa, quali altri eventi scatenerà.
Farò di tutto però per restare imparziale al futuro e provare a raccontare i fatti così come lo sono stati in quei giorni, senza anticipazioni.
Partiamo dal dire che Thottada è un posticino sperduto in Kerala, ma veramente sperduto. Dopo 5 giorni nelle Hill Station, dove la temperatura notturna era ben al di sotto del mio limite di sopportazione (che si aggira intorno ai 20°C), decido che è il momento di spostarmi di nuovo al mare, in Kerala.
La guida suggeriva un bel posto chiamato Thalassery. Convinta di andare lì, prendo in mano la cartina e il googletelefono per cercare dove dormire e scopro con orrore che non ci sono spiagge interessanti a Thalassery! Scartata. Subito.
Mi muovo su Google maps e finisco poco più a nord: Ezhara Beach. Ok fantastico. Scrivo un email a quella che pare essere l'unica guesthouse. Mi rispondono con gentilezza che è bassa stagione, sono chiusi e così la maggior parte delle strutture, ma che nella spiaggia accanto (Thottada) c'è una home stay (significa che vivi a casa con delle persone e nel prezzo ci sono inclusi i pasti) e che mi avrebbero fatto un buon prezzo.
Ormai ho capito che l'India mi suggerisce sempre i prossimi passi, così accetto e scrivo al signor Sreeranji. Mi risponde velocemente e con gentilezza, il prezzo è ragionevole e lui ha subito 'urgenza' di farmi sapere che c'è un ragazzo italiano in guesthouse.
Sono curiosa: dopo Roberto e Nicolò in Gujarat a febbraio, sono mesi che non trovo un italiano. Staremo a vedere perché solitamente gli italiani, non si offenda nessuno, sono casinisti e poco in linea con il mio modo di viaggiare, ma non voglio avere pregiudizi.
Parto quindi alla volta di Thottada. Il viaggio da Madikeri è assurdo: 7 ore per fare un centinaio di km. Indian standard.
Per fortuna mi salva il Signor Sreeranji che mi preleva in una cittadina e mi accompagna in macchina fin quasi alla proprietà. Dico 'fin quasi' perché la casa è tra la spiaggia e le backwaters, a cui si accede solo camminando per un sentierino nella giungla.
Il posto è una favola. Ho una bella camera al piano terra. La spiaggia è molto bella e selvaggia, ma le onde sono davvero grosse. Ho paura ad entrarci da sola.
Rimango in spiaggia quindi ad ammirarle e a guardare con curiosità la prima partita di calcio indiana, stupendomi del fatto che non stiano giocando a criket!
Quanto mi rode però non entrare in acqua... E mentre ci penso si avvicina un ragazzo, alto, bello, con un sorriso serio e profondo.
Capisco che è l'altro ospite. Si presenta e scoppio a ridere dentro di me: parla con uno spiccato accento tedesco! È altoatesino, siamo della stessa regione!
Mi invita subito a fare il bagno. Penso sia meraviglioso avere qualcuno che eventualmente potrebbe salvarmi, due secondi dopo però mi dice che in acqua senza occhiali non ci vede...
scoppio di nuovo a ridere dentro di me! Me la dovrò cavare da sola, ma sapere di avere qualcuno al mio fianco di rende coraggiosa. Il mare è molto bello e torniamo che è già buio.
Essendo gli unici due ospiti della struttura decidiamo di cenare assieme, chiacchiando a non finire fino a tarda notte. Mi piace questo ragazzo, è acculturato, educato e gentile. Forse troppo calmo per i miei standard, io sono un po' più burrascosa e turbolenta.
Gabriel però, si chiama così, il giorno dopo deve ripartire. Abbiamo il tempo di fare il bagno di mattina presto e poi mi sento di accompagnarlo in stazione.
Lì ci salutiamo con una foto, scambiandoci le email e la promessa che, perché no, potremmo rivederci. Oramai ho imparato che le belle connessioni l'India ti aiuta a tenerle.
I miei giorni seguenti scorrono tranquilli, tra spiaggia, passeggiate, temporali, noci di cocco da dipingere e un quintale di cibo che Suma cerca di farmi ingurgitare asserendo che sono troppo magra.
Riparto da Thottada rigenerata e con un meraviglioso senso di pace. Vado a sud a rincontrare il mio amico Andrei!
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