28 aprile - 4 maggio
Questa Bangalore è stata una vacanza.
Tutto era completamente diverso dall'India a cui ero abituata fin dal primo secondo in cui siamo smontati dal treno.
I grattacieli, le persone, le ragazze in canottiera e shorts, i pub e i locali alla moda, i giganteschi shopping center di lusso, i cinema, la metropolitana e i treni veloci di superficie.
Non so se mi piace, ma non mi dispiace nemmeno. I sentimenti sono alquanto contrastanti.
Antefatto: mentre io, Selby, Joe perdiamo ben 2 treni per colpa dell'ultima birretta a Mysore, Micheal (che aveva fatto il check in in Hostel 3 ore prima) decide di unirsi a noi seguendo l'onda.
Il viaggio in treno è allucinante nel vero senso della parola, io dipingo le unghie a Selby, Joe fuma attaccato al predellino con il treno in corsa, i discorsi si fanno mistici e accorati parlando di spiritualità... Arriviamo a Bangalore a mezzanotte.
Punto numero uno: ho prenotato un Uber per spostarci dalla stazione. Uber!
Punto numero due: Bangalore conta 8,7 milioni di abitanti!
Punto tre: io e Selby andiamo a dormire da Pamela, una mia amica di Goa. Mike e Joe in un ostello lí vicino. Le nostre strade si separano ma ancora per poco.
Potrei riassumere i primi 4 giorni in questa città come il delirio. Il trascorrere delle mie giornate e delle nottate segue i ritmi e i rumori di questa metropoli assurda.
NB in un pomeriggio di questi capitiamo quasi per sbaglio nel miglior studio di tatuaggi della città, ne usciamo con uno a testa!
Rincontro anche Ryan e tutti insieme (io, lui, Selby, Pam, il suo moroso francese, Joe e la sua ragazza indiana) finiamo a ballare Ace Ventura live @Pebbles. Ok vi confesso e confermo che la tappa a Bangalore era in realtà dovuta principalmente a questo evento musicale. Oh che serata! Il posto è magico, con un gigantesco albero in mezzo al dance floor, la musica pompa e gli indiani sono scatenati!
E come tutte le fiabe dopo la festa ognuno per la sua strada: chi va al nord, chi al sud, chi a ovest e chi come me si sposta solo di quartiere.
A Chickmagalur avevo incontrato Andrei, che lavora per la banca statale Danese ed è stato distaccato qui per 6 mesi.
Mi invitano a stare qualche giorno da loro. E qui ho un altro choc. Vivono in quartiere chiamato Adarsh Palm Retreat che sembra Wistiria Lane!
Le ville sono tutte curate, giardini fioriti, macchinoni parcheggiati, ragazze che fanno jogging e signore ben vestite a passeggio.
L'altra faccia dell'India!
Mi lascio coccolare da loro quattro (Andrei in primis, Viktor, Martin e Nicholas), il loro autista Kumar (che btw è senza patente), la loro dolcissima domestica Shanti, una vera vasca da bagno e la lavatrice!
I giorni da Andrei sono colmi di chiacchiere, risate e relax.
Sono stati un toccasana per ricaricare le batterie, ripreparare la valigia e ripartire ristorata.
Bangalore mi ha lasciato senza parole.
GALLERY
Questa Bangalore è stata una vacanza.
Tutto era completamente diverso dall'India a cui ero abituata fin dal primo secondo in cui siamo smontati dal treno.
I grattacieli, le persone, le ragazze in canottiera e shorts, i pub e i locali alla moda, i giganteschi shopping center di lusso, i cinema, la metropolitana e i treni veloci di superficie.
Non so se mi piace, ma non mi dispiace nemmeno. I sentimenti sono alquanto contrastanti.
Antefatto: mentre io, Selby, Joe perdiamo ben 2 treni per colpa dell'ultima birretta a Mysore, Micheal (che aveva fatto il check in in Hostel 3 ore prima) decide di unirsi a noi seguendo l'onda.
Il viaggio in treno è allucinante nel vero senso della parola, io dipingo le unghie a Selby, Joe fuma attaccato al predellino con il treno in corsa, i discorsi si fanno mistici e accorati parlando di spiritualità... Arriviamo a Bangalore a mezzanotte.
Punto numero uno: ho prenotato un Uber per spostarci dalla stazione. Uber!
Punto numero due: Bangalore conta 8,7 milioni di abitanti!
Punto tre: io e Selby andiamo a dormire da Pamela, una mia amica di Goa. Mike e Joe in un ostello lí vicino. Le nostre strade si separano ma ancora per poco.
Potrei riassumere i primi 4 giorni in questa città come il delirio. Il trascorrere delle mie giornate e delle nottate segue i ritmi e i rumori di questa metropoli assurda.
NB in un pomeriggio di questi capitiamo quasi per sbaglio nel miglior studio di tatuaggi della città, ne usciamo con uno a testa!
Rincontro anche Ryan e tutti insieme (io, lui, Selby, Pam, il suo moroso francese, Joe e la sua ragazza indiana) finiamo a ballare Ace Ventura live @Pebbles. Ok vi confesso e confermo che la tappa a Bangalore era in realtà dovuta principalmente a questo evento musicale. Oh che serata! Il posto è magico, con un gigantesco albero in mezzo al dance floor, la musica pompa e gli indiani sono scatenati!
E come tutte le fiabe dopo la festa ognuno per la sua strada: chi va al nord, chi al sud, chi a ovest e chi come me si sposta solo di quartiere.
A Chickmagalur avevo incontrato Andrei, che lavora per la banca statale Danese ed è stato distaccato qui per 6 mesi.
Mi invitano a stare qualche giorno da loro. E qui ho un altro choc. Vivono in quartiere chiamato Adarsh Palm Retreat che sembra Wistiria Lane!
Le ville sono tutte curate, giardini fioriti, macchinoni parcheggiati, ragazze che fanno jogging e signore ben vestite a passeggio.
L'altra faccia dell'India!
Mi lascio coccolare da loro quattro (Andrei in primis, Viktor, Martin e Nicholas), il loro autista Kumar (che btw è senza patente), la loro dolcissima domestica Shanti, una vera vasca da bagno e la lavatrice!
I giorni da Andrei sono colmi di chiacchiere, risate e relax.
Sono stati un toccasana per ricaricare le batterie, ripreparare la valigia e ripartire ristorata.
Bangalore mi ha lasciato senza parole.
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